Quando devo rilasciare il mio software?¶
Sviluppare in modo aperto, o utilizzando i paradigmi del software libero non significa solo condividere il codice ma anche potenzialmente aprire ad un pubblico più ampio l’intero processo di sviluppo. Aprendo il processo si consente a soggetti terzi, anche della stessa organizzazione, ma esterni alla squadra originale di sviluppo, di partecipare e comprendere l’evoluzione tecnica del prodotto. Anche le prime bozze di codice sono spesso utili a capire le scelte di design effettuate, e poter ricostruire la storia di ogni singola riga aiuta a trovare e correggere più facilmente bug. A questo scopo occorre utilizzare un sistema di controllo di versione che consenta di registrare separatamente i contributi dei diversi sviluppatori che giornalmente collaborano al progetto. Il sistema di controllo di versione distribuito git, sviluppato dalla comunità di sviluppatori del kernel Linux, rappresenta la soluzione maggiormente utilizzata nell’ambito dello sviluppo di software libero.
Ai fini di ricostruire correttamente la storia del codice, la pubblicazione di un nuovo progetto non deve pertanto essere rimandata al momento del rilascio della prima versione completa del software, ma dovrebbe essere effettuata già dalla prima settimana di sviluppo, specificando ovviamente nel README e nelle altre documentazioni utente che si tratta di un lavoro in corso. Questa pubblicazione, nel caso di software pubblico deve essere fatta su di una piattaforma pubblica di code hosting che consenta la proposta di contributi e modifiche da parte di altri sviluppatori, come ad esempio GitHub o GitLab - servizi web costruiti intorno al sistema git.
Lo sviluppo deve essere fatto per piccoli incrementi, da dividere in commit separati, ed è buona prassi adottare un workflow esplicio per lo sviluppo sulla piattaforma di code hosting, come ad esempio il GitHub Flow, ovvero una metodologia che consiste nel separare il lavoro su rami di sviluppo separati e proporre le modifiche verso il ramo principale (solitamente chiamato master o main), in modo da poter chiedere la revisione agli altri maintainer o ai Project Leader. Questo processo aiuta a scrivere codice più robusto, a documentarlo in modo più trasparente e a controllare che modifiche frettolose non ne modifichino il funzionamento.
In ultimo, per consentire ai potenziali contributori o agli interessati di capire la direzione del progetto è importante condividere non solo il software, ma anche le decisioni, le priorità e le roadmap.